Il piano Industria 5.0, noto anche come Transizione 5.0, segna una significativa evoluzione rispetto al precedente piano Industria 4.0, introducendo nuovi criteri e incentivi per promuovere investimenti aziendali più sostenibili e rispettosi dell’ambiente, ecco i punti chiave:

1. Obiettivi di Risparmio Energetico:

Le aziende devono raggiungere specifici obiettivi di risparmio energetico per beneficiare dei crediti d’imposta. Questi obiettivi includono una riduzione di almeno il 3% dei consumi di energia finale o risparmi energetici del 5% nei processi mirati.

2. Investimenti e Crediti d’Imposta:

Il piano prevede oltre 6,3 miliardi di euro finanziati dai fondi RepowerEu, parte del nuovo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) concordato con la Commissione Europea. Gli investimenti incentivabili includono beni digitali materiali e immateriali (come software avanzati) relativi alle tecnologie 4.0, oltre ai beni necessari per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili.

3. Certificazione Doppia:

Per essere ammissibili, i progetti devono essere certificati da un valutatore indipendente, che dovrà attestare sia la conformità del progetto ai criteri di ammissibilità (ex ante) sia la realizzazione effettiva degli investimenti secondo quanto pianificato (ex post).

4. Piattaforma Online e Controllo:

Circa l’1% del budget totale sarà destinato allo sviluppo di una piattaforma online per gestire le certificazioni e monitorare gli investimenti. Questo sistema mira a garantire la trasparenza e l’efficacia del programma.

5. Incentivi per l’Autoconsumo di Energie Rinnovabili:

Accanto al piano 5.0, sono stati stanziati 320 milioni di euro per incentivare le micro e PMI all’autoconsumo di energia rinnovabile, con contributi a fondo perduto per l’acquisto di sistemi e tecnologie digitali. Questa misura dovrebbe stimolare ulteriori 600 milioni di euro di investimenti privati.

6. Monitoraggio e Analisi dell’Efficacia:

Un comitato scientifico, composto da rappresentanti di vari enti (tra cui Mimit, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Banca d’Italia e Agenzia delle Entrate), è incaricato di sviluppare una relazione entro il 31 agosto 2026 per valutare l’efficacia degli investimenti.

Questo piano rappresenta un passo importante verso una maggiore sostenibilità nell’industria italiana, integrando obiettivi di risparmio energetico e uso di energie rinnovabili con lo sviluppo tecnologico.