Il piano Transizione 5.0 rappresenta un’evoluzione significativa nelle politiche industriali italiane, offrendo alle imprese un’opportunità unica per combinare l’innovazione tecnologica con la sostenibilità energetica.

Questo nuovo strumento, promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, è progettato per incentivare le aziende a ridurre i consumi energetici e a migliorare la loro competitività attraverso l’adozione di tecnologie avanzate. Vediamo nel dettaglio come funziona la misura, chi sono i destinatari, quali sono i beni agevolabili e come calcolare il risparmio energetico e i crediti d’imposta.

Presentazione della Misura

Il piano Transizione 5.0 è stato introdotto dal Decreto Legge 19/2024 e regolato dal DM 24 luglio 2024. Esso mira a sostenere le imprese che investono in progetti di innovazione tecnologica e miglioramento dell’efficienza energetica. La misura si basa su un sistema di crediti d’imposta crescenti, legati alla riduzione dei consumi energetici ottenuta attraverso investimenti in beni materiali e immateriali conformi ai requisiti di Industria 4.0. Gli investimenti devono essere avviati a partire dal 1° gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025.

Destinatari

Il piano Transizione 5.0 è aperto a tutte le imprese residenti in Italia, indipendentemente dalla loro forma giuridica o dal settore di appartenenza. Sono incluse anche le stabili organizzazioni di soggetti esteri operanti nel territorio italiano. Tuttavia, sono escluse le imprese in stato di liquidazione, fallimento, o coinvolte in procedure concorsuali, così come quelle che non rispettano le normative di sicurezza sul lavoro o che sono inadempienti agli obblighi contributivi.

I Settori

Il piano è particolarmente rilevante per i settori produttivi e industriali che possono beneficiare della digitalizzazione e dell’efficienza energetica. Tuttavia, non tutti i settori sono ammessi:

  • Esclusi: Settori legati all’uso di combustibili fossili, discariche, inceneritori e attività che generano un’elevata quantità di rifiuti speciali pericolosi, a meno che non vengano adottate tecnologie innovative che ne riducono l’impatto ambientale.

Beni Agevolabili

Gli investimenti agevolabili riguardano sia beni materiali che immateriali, che devono rispettare i requisiti tecnici di Industria 4.0, come definiti negli allegati A e B della legge 232/2016. I beni devono essere nuovi e contribuire a una riduzione dei consumi energetici. Tra i beni agevolabili troviamo:

  • Beni Materiali: Macchinari, impianti, attrezzature e componenti per l’autoproduzione di energia.
  • Beni Immateriali: Software e sistemi digitali per il monitoraggio e la gestione dell’efficienza energetica, piattaforme IoT, e altre soluzioni tecnologiche che supportano l’innovazione dei processi produttivi.

Formazione

Il piano Transizione 5.0 riconosce l’importanza della formazione per accompagnare la transizione digitale e sostenibile delle imprese. Le attività di formazione sono agevolabili se hanno una durata minima di 12 ore e riguardano competenze legate all’efficienza energetica e alla digitalizzazione. La spesa agevolabile è limitata al 10% degli investimenti, con un tetto massimo di 300.000 euro per impresa. La formazione deve includere moduli obbligatori su politiche energetiche e digitalizzazione.

Autoproduzione di Energia

Gli investimenti in impianti per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili sono incentivati, a patto che rispettino specifici requisiti tecnici. Gli impianti devono essere collegati alla struttura produttiva e avere una producibilità massima attesa non superiore al 105% del fabbisogno energetico della struttura stessa. Sono agevolabili anche i sistemi di accumulo dell’energia prodotta e altri componenti chiave dell’impianto.

Focus sul Calcolo del Risparmio Energetico tra Singolo Processo e Struttura Produttiva

Uno degli aspetti più importanti del piano Transizione 5.0 riguarda il calcolo del risparmio energetico, che può essere effettuato su due livelli:

  • Singolo Processo: Se l’investimento interessa una parte specifica del processo produttivo, il calcolo del risparmio energetico può essere limitato a quella parte, a condizione che questa garantisca in autonomia la trasformazione dell’input in output. Questo approccio richiede dati energetici disaggregati per il singolo processo.
  • Struttura Produttiva: Se l’investimento coinvolge più processi o l’intera struttura produttiva, il calcolo del risparmio energetico deve considerare tutti i processi e i servizi generali del sito produttivo. Questo metodo richiede percentuali di risparmio inferiori, ma su un’area più ampia.

Calcolo del Credito di Imposta

Il credito d’imposta viene calcolato in base alla riduzione dei consumi energetici ottenuta e alla spesa complessiva dell’investimento, con tre livelli di agevolazione:

  • Primo Livello: 35% del credito per riduzioni minime del 3-5%, con scaglioni di spesa fino a 50 milioni di euro.
  • Secondo Livello: 40% del credito per riduzioni del 6-10%.
  • Terzo Livello: 45% del credito per riduzioni superiori al 10%.

Il tetto massimo di spesa agevolabile è di 50 milioni di euro per progetto e per anno, con la possibilità di gestire più progetti distintamente nei due anni di riferimento per sfruttare al meglio il doppio plafond.

Calendario degli Investimenti

Per accedere al credito d’imposta, gli investimenti devono essere avviati dal 1° gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025. La data di avvio è determinata dal primo impegno giuridicamente vincolante, mentre il completamento del progetto è legato alla data di effettuazione dell’ultimo investimento. Regole specifiche si applicano agli impianti per l’autoproduzione di energia e alle attività di formazione, che seguono criteri di completamento distinti.

Conclusione

Il piano Transizione 5.0 offre un ampio ventaglio di opportunità per le imprese italiane di migliorare la propria efficienza energetica e digitale, ottenendo allo stesso tempo benefici fiscali significativi. Tuttavia, è essenziale una pianificazione attenta e una corretta esecuzione degli investimenti per garantire l’accesso agli incentivi. Le imprese devono valutare attentamente i propri progetti, scegliere il metodo di calcolo del risparmio energetico più adatto e rispettare le scadenze stabilite per massimizzare i benefici del piano